OGM, "SEI SEMI DI MAIS OVUNQUE": ECCO L'INIZIATIVA PER IL 2011 DEL MOVIMENTO LIBERTARIO
di Leonardo Facco*
Tutto è cominciato con sei semi di mais MON 810, piantati in luogo segreto (mai scoperto) dal sottoscritto insieme a Giorgio Fidenato nel 2010. Da quel 25 aprile (vedi qui: http://www.youtube.com/watch?v=JS7nEDL3CzE), ne è corsa di acqua sotto i ponti e, soprattutto, è stato scoperchiato il pentolone delle menzogne relative alle coltivazione biotech.
L’iniziativa del Movimento Libertario e di Agricoltori Federati ha messo fine alle ipocrisie circolanti ed ha aperto la strada alla semina in campo aperto (vedi qui: http://www.youtube.com/watch?v=m2W4uJbjB4w) e ad un dibattito serio e approfondito sulle biotecnologie.
Nel 2011, si replicherà, ma a differenza dello scorso anno, l’iniziativa presentata lo scorso 8 marzo a in conferenza stampa a Pordenone (vedi qui gli interventi mio e di Girogio: http://it.justin.tv/movimentolibertario/b/281119601), è stata denominata “SEI SEMI DI MAIS OVUNQUE”, in modo da coinvolgere più persone possibili.
Vediamo di spiegarla nel dettaglio.
Da tempo, ci siamo dotati di decine di migliaia di semi di mais MON 810, la stessa tipologia di sementi, AUTORIZZATE DALL’UNIONE EUROPEA!!!, che lo scorso hanno abbiamo fatto crescere io e Giorgio in Friuli. Quest’anno, a differenza del 2010, puntiamo a seminare questi sei semi ovunque, in Italia ma anche in Europa. Da qui, l’idea di spedire in busta chiusa, a chi ne farà richiesta, i sei semi di MON 810. Coloro che li riceveranno, potranno piantarli dove meglio credono: in un grande vaso, in un angoletto del loro giardino, in un prato. Potranno farlo senza necessità alcuna di farlo sapere a chicchessia, nel pieno rispetto della proprietà privata altrui.
Si tratta di un’iniziativa politica che, nel solco della disubbidienza civile, punta a smaschera i comportamenti illeciti del potere costituito, sempre pronto a trincerarsi dietro normative che, seppur legali, vanno denunciate come illegittime. Inoltre, l’iniziativa del Movimento Libertario rimarca e sottolinea l’importanza della difesa della proprietà privata e della libera intrapresa, diritti naturali che oggi vengono martoriati e negati da legislazioni sempre più collettiviste ed illiberali, figlie insomma di quella tirannia democratica che ha reso l’individuo succube dei voleri di qualche lobby costituita.
L’iniziativa, inoltre, verrà rilanciata anche il 2 e 3 aprile a Lugano da Giorgio Fidenato, durante la convention di INTERLIBERTARIANS (la prima Internazionale di partiti e movimenti antistatalisti, vedi www.interlibertarians.org), al fine di sensibilizzare sulla questione ogm anche altri liberi individui, che si vedono vietata la possibilità di seminare mais biotech da leggi destituite di ogni fondamento.
Vi aspettiamo, uomini e donne di buona volontà. Per fare la richiesta dei semi (che vi spediremo gratuitamente e che vi indicheremo quando piantare al momento giusto) scrivete al nostro indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
Ricordate: il problema non sono gli uomini cattivi, ma il silenzio (e la passività aggiungo io) di quelli buoni.
*Amministratore delegato del Movimento Libertario
oltre cento persone ? addirittura all'estero ? dov'è il grande successo scimmia ?
siamo 60 milioni, è probabile che i restanti 59'999'900 ti diano del pirla.
dai state scherzando vero?
Spero di essere stato abbastanza chiaro, anche perché non mi va di passare per quello che strilla dicendo cose senza argomentare.
Mandi
a differenza di Leo, a me non va di rispondere a certe domande. Mia madre diceva: chi ha il sospetto ha il difetto. Non capisco poi perchè solo noi dovremmo essere pagati mentre quelli che sono contro sono delle anime belle. A me non interessa chi li paga, io guardo la discussione nel merito, nella coerenza delle argomentazioni, nella coerenza dei ragionamenti. Dall'altra parte vedo solo aromentazioni fumose e prive di coerenza. Se poi sono foraggiati, peggio per chi li paga!!!!
Secondo per quelli che sono contro il nucleare faccio questa proposta. Da domani facciamo un referendum in tutte le case d'Italia e chiedo: sei contro o a favore del nucleare? Se uno è a favore, sa che accettare certi rischi. Chi invece è contro dovrà immediatamente rinunciare a circa il 30% dell'energia elettrica che consuma: cioè dovrà cominciare a lavarsi le lenzuola a mano o dovrà rinunciare al frigo. Faccia lui la scelta che meglio crede. E' inutile continuare a parlare a vanvera contro il nucleare: bisogna essere coerenti fino in fondo e rinunciare a quella quota di energia elettrica che proviene da fonte nucleare. Vediamo a questo punto quanti sono contro il nucleare?
(fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Fukushima-sale-livello-radiazioni-Non-si-raffredda-il-reattore-4-Paura-per-la-nube-tossica-a-Tokyo_311790445190.html)
Allora Facco, cosa diceva il tuo idolo negazionista Battaglia sul rischio? Siete una massa di incoscienti voi e la vostra ideologia del fare quello che si vuole a tutti i costi!
Io non riesco a capire come certe persone siano così convinte delle proprie idee che pur di non andare contro si inventano una propria, falsa, realtà. E poi si vantano di essere tanto intelligentoni!
Io ho provato a dir loro di non sparare a zero contro le persone senza fornire prove, inutilmente.
Potete scrivere un post per dimostrare (anche se non saprei come) la vostra onestà intellettuale?
Se non altro per mettere a tacere un po' di malelingue..
E poi possibile che citi solo Battaglia.. ma chi è, il tuo idolo? Neanche avesse vinto il nobel per la fisica.. a differenza di Rubbia.
Il vero pericolo pubblico sono quelli che, sull'onda emotiva della propria paura, uccidono direttamente se stessi, ed indirettamente i soggetti che si lasciano influenzare dalla paura altrui.
Sii SERENO, NESSUNO vuole attentare alla tua vita, nè al progresso civile, nè tantomeno a quello sociale.
La paura non esiste nel luogo di lavoro.
Esistono solo scelte consapevoli, coraggiose, sicure, ferme, portate avanti con cognizione di causa e conoscenze acquisite nel tempo, sperimentate con ragionevole certezza.
Prendi e porta a casa.
comunque il terremoto giapponese mi ha reso molto più timoroso nei confronti dell'idroelettrico (che fortunatamente non ho vicino a casa, do you remember Vayont?) e petrolifero (meno fortunatamente una raffineria in città c'è).
ah in passato ci sono stati disastri legati all'esplosione di fertilizzanti (vedi texas city). passiamo ad ogm che ne richiedono minori quantità o pur di mantenere "la purezza della razza" possono morire tutti?
DI FRANCO BATTAGLIA, IL GIORNALE 14-3-2010
Come c’eravamo figurati, il giorno dopo l’apocalittico disastro i principali mezzi d’informazione (la parola è grossa, ma è così che si chiamano), hanno concentrato l’attenzione sul rischio nucleare. Repubblica ha titolato quasi esattamente come da noi previsto, con a caratteri cubitali «l’incubo per una seconda Chernobyl» e in caratteri più piccoli, nel sottotitolo, la notizia dello tsunami «che travolge una nave e due treni». Sul Fatto, Marco Travaglio ironizza che noi ci saremmo incautamente esposti ad affermare la sicurezza degli impianti nucleari a cospetto dei terremoti. Farebbe bene, il grande giornalista, a lasciarsi guidare dal titolo del suo quotidiano e badare, essenzialmente, ai fatti.
E i fatti sono, disgraziatamente, tali e tanti che ce ne sarebbe quanto basta e avanza per riempire per giorni le pagine dei giornali, edizioni speciali comprese, con articoli espressi al modo indicativo. Per qualche misteriosa ragione, si preferiscono i non-fatti, rigorosamente espressi al condizionale. Il rischio percepito diventa notizia più importante del danno reale. Anzi, diventa la notizia. La fantasia di chi gode nel narrare scenari orrendi stimola di più della razionale semplicità che verrebbe addebitata a chi si ostinasse di raccontare una realtà, che è non meno orrenda - anzi! - ma che, forse proprio perché realtà, è considerata banale. Insomma, la gara è tra chi è capace di terrorizzare di più. E posso ben comprendere che sia così: aggiungere qualcosa al cospetto delle immagini, che parlano da sole, del vero strazio, sarebbe un’impresa con cui solo le penne sublimi saprebbero cimentarsi. Evidentemente mancano penne sublimi.
Torniamo al terrore nucleare. I fatti sono che, in seguito ad uno dei più potenti terremoti della storia dell’umanità (mille volte più potente del terremoto che ha colpito l’Aquila), 11 dei 54 reattori giapponesi si sono automaticamente spenti e l’unità nucleare si è isolata dal resto dell’impianto (gli altri reattori in esercizio hanno continuato ad operare). Purtroppo, una delle centrali che ospita 3 dei reattori spentisi (la centrale di Fukushima I) è stata investita da un’onda di tsunami che, oltre a travolgere 4 addetti alla centrale uccidendone uno, ha anche fatto mancare l’alimentazione elettrica ai sistemi di raffreddamento, necessario alle unità così distaccate, e in una delle quali è avvenuta un’esplosione, molto probabilmente per l’accumulo di idrogeno. Le conseguenze dell’esplosione e delle manovre eseguite per operare il raffreddamento in assenza di alimentazione elettrica sono state: 1) le lesioni dall’esplosione subite da 4 addetti e 2) la fuoriuscita di vapori debolmente radioattivi, che ha indotto le autorità ad adottare la misura cautelativa di evacuare l’area entro un raggio di 20 km dalla centrale. Per avere una misura della gravità dell’incidente (in quanto incidente nucleare), giova notare che l’Agenzia della sicurezza nucleare giapponese ha proposto che esso sia classificato al livello 4, in una scala internazionale che va da 1 a 7 e che ha attribuito livello 7 all’evento di Chernobyl.
In conclusione, allo stato delle cose, i Paesi che ospitano gli attuali 64 reattori nucleari in costruzione nel mondo o che intendono sviluppare il nucleare hanno ora un motivo di più per perseguire nel loro intento: devono solo osservare che se in Giappone non vi fosse stato alcun reattore nucleare, non sarebbe stata risparmiata neanche una vita delle migliaia di quei poveretti che l’hanno perduta.
Scrivete ancora post sul nucleare e vediamo se i vostri associati sono ancora d'accordo con le cagate che proponete.